mercoledì 3 febbraio 2010

Simbolismo-decadentismo
















Il SIMBOLISMO nasce in Francia e si afferma soprattutto in poesia tra il 1876 e il 1890. Il termine rinvia ad una poetica in cui si procede attraverso i simboli: attraverso l'intuizione, il poeta rivela nei particolari l’universale, nel finito, l'infinito. Il Simbolismo rifiuta le pretese scientifiche di spiegazione oggettiva e razionale dell’universo.
La poesia dei simbolisti è antirealistica, ha come riferimento un modello astratto di compostezza classica e l’imitazione di modelli antichi. Per questi poeti l’arte deve essere incontaminata dalle problematiche sociali. A questa scuola appartenne anche Charles Baudelaire, se pure in una posizione del tutto autonoma. Egli intraprese uno stile di vita all’insegna della sregolatezza e contribuì all’elaborazione del concetto di “poesia pura”, libera da ogni preoccupazione di contenuto e di intenti civili o morali, nella quale la suggestione delle parole e dei simboli può essere oggetto di ispirazione. Ecco perché venne considerato l’iniziatore della poesia moderna.
La poetica di Baudelaire influenzò l’opera di Paul Verlaine, Arthur Rimbaud e Stéphane Mallarmé. Essi si allacciano a certi aspetti del Simbolismo:
La poesia è musica;
Il poeta non deve descrivere la realtà, ma cogliere e trasmettere le impressioni più vaghe e indefinite, suggerire emozioni e stati d’animo, penetrare l’intima essenza delle cose;
Bisogna utilizzare accordi musicali lievi, immagini sfumate, parole non descrittive ma evocatrici.
Esemplare incarnazione del “poeta maledetto” fu Rimbaud. Egli teorizza il linguaggio del poeta veggente i cui principi sono:
Il poeta deve farsi veggente, esplorare l’ignoto;
Il poeta si fa tale mediante un lungo e immenso disordine di tutti i sensi;
Il ritrovamento di cose ignote richiede forme nuove;
Il poeta veggente deve trovare una lingua.
Negli ultimi anni (1890-1905), il simbolismo confluisce nel Decadentismo.


IL DECADENTISMO nasce come poetica, ma oggi è considerato una forma di cultura e civiltà artistico-letteraria.Il termine Decadentismo implica un'idea di decadenza, di consunzione, di tramonto di una civiltà. Venne inizialmente usato per indicare sia la decadenza del romanticismo, sia quella della sana borghesia liberale e positivista che aveva gestito il potere economico e politico fra il 1848 e il 1875. Si trattava dunque alle origini, di un termine negativo che comportava un giudizio morale di condanna nei confronti dell’irrazionalismo e della corruzione morale delle tendenze artistiche e letterarie affermatesi in Europa a partire dagli anni ’80.Oggi tale implicazione negativa è scomparsa e il termine indica solo la civiltà letteraria e artistica affermatasi in Europa fra i due secoli.
Il decadentismo fa dell’estetismo, cioè il culto della bellezza e dell’arte la sua principale parola d’ordine, e dell’irrazionalismo la sua ideologia privilegiata. Sul piano politico gli scrittori decadenti appoggiano le nascenti ideologie nazionaliste e imperialistiche; si deduce quindi che il decadentismo è un fenomeno culturale omogeneo alle nuove tendenze imperialistiche.I caratteri del decadentismo sono: Rifiuto del metodo scientifico e razionale; Soggettivismo e Individualismo, ossia l’arte deve esprimere le sensazioni del soggetto, la sua vita interiore e sensuale; La scoperta dell’inconscio, nel senso che l’arte tende a esprimere le associazioni profonde dell’io, la complessità dei pre-sentimenti e collegare il mistero dell’anima a quello della vita stessa dell’universo; Il ricorso al simbolismo, la ricerca di corrispondenze fra l’anima del soggetto e la vita dell’universo, il ricorso alla metafora e soprattutto alla sinestesia; L’estetismo e la religione dell’arte: i decadenti affermano non solo l'autonomia dell’arte, ma la anche la sua superiorità. Per sostenere il culto della superiorità, promuovono il culto dell’arte, intesa come pura bellezza, ragione di vita e vera e propria religione. Prevale la concezione del poeta come artefice supremo o come profeta vate. Infatti, poiché la poesia è concepita come rivelazione dell’Assoluto, il poeta è immaginato come il mediatore e il sacerdote di tale rivelazione. L’artista è un inventore e un creatore, non deve più imitare la vita come facevano gli scrittori naturalisti, ma crearla. Il decadentismo europeo riprende alcune tematiche del primo romanticismo, tra le quali la tendenza al simbolismo e all’irrazionalismo, l’opposizione io-società. Mentre però il romanticismo aveva fatto dei sentimenti e della passioni la propria materia preferita, il decadentismo sceglie un area più profonda: quella dei pre-sentimenti e dell’inconscio.

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